Blog

La sicurezza dei dati in SAP: 6 consigli per proteggere le informazioni aziendali

2025-06-23 08:00 Mindset & SAP SAP S/4HANA
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una trasformazione radicale nel modo di considerare i dati aziendali. Quello che prima era semplicemente "informazione" oggi rappresenta il vero patrimonio di ogni organizzazione. Parliamo di bilanci, ricerche, strategie di mercato, rapporti con fornitori, processi operativi: tutto ciò che determina il successo del business.

Questa evoluzione ha portato con sé una conseguenza inevitabile: se per noi i dati sono diventati preziosi, lo sono diventati anche per chi ha intenzioni meno nobili. SAP offre strumenti potenti e affidabili, ma la loro efficacia dipende interamente da come vengono configurati e gestiti nella pratica quotidiana.

La nostra esperienza sul campo ci ha insegnato che esiste una differenza sostanziale tra conoscere le regole teoriche e saperle applicare in contesti aziendali reali, con persone, processi e vincoli concreti.

#1. Chi può accedere ai tuoi dati? Controllo degli accessi: definire chi può fare cosa

Il controllo degli accessi rappresenta la base di ogni strategia di sicurezza efficace. Un paragone calzante è quello di un edificio: anche con le serrature più sofisticate, distribuire le chiavi senza criterio vanifica ogni protezione.

Molte aziende sottovalutano questo aspetto perché richiede investimenti significativi in termini di tempo e attenzione ai dettagli. Soprattutto, richiede la capacità di stabilire limiti chiari quando necessario.

>> Principio del minimo privilegio. Ogni utente dovrebbe avere accesso esclusivamente alle risorse necessarie per svolgere le proprie mansioni. Facciamo un esempio: un addetto della contabilità necessita di consultare i dati finanziari, ma difficilmente avrà bisogno di accedere ai progetti di ricerca e sviluppo.
L'errore frequente consiste nel concedere privilegi aggiuntivi "per precauzione", ma questo approccio produce l'effetto opposto: maggiori accessi comportano maggiori vulnerabilità.

>> Monitoraggio attivo delle attività. Gli strumenti di auditing di SAP possiedono capacità notevoli, tuttavia molte organizzazioni li configurano inizialmente per poi trascurarli completamente. Invece dovrebbero funzionare come un sistema di allerta costante. Tentativi di accesso notturni a dati sensibili, download anomali di informazioni riservate, comportamenti inconsueti: ogni situazione sospetta dovrebbe generare una notifica immediata.

>> Automazione dei processi di gestione. L'integrazione tra SAP e i sistemi di gestione delle risorse umane produce risultati eccellenti nella pratica. Quando un dipendente cambia ruolo, i suoi privilegi si adeguano automaticamente. Quando termina il rapporto lavorativo, l'accesso viene revocato istantaneamente. Questo elimina la dipendenza da procedure manuali che, inevitabilmente, presentano margini di errore.

#2. Autenticazione multifattore: superare i limiti delle password tradizionali

Le password possono essere vulnerabili. In un mondo in cui le tecniche di phishing e i brute force atack force sono sempre più sofisticate, l’MFA rappresenta una barriera supplementare fondamentale.
In particolare la MFA richiede che gli utenti confermino la propria identità utilizzando due o più metodi di autenticazione e questi metodi, a loro volta, appartengono a tre categorie principali:

>> "Qualcosa che conosci".
Questo è il fattore più comune e si riferisce a ciò che l'utente sa, come una password o un PIN. È il primo passaggio di autenticazione, ma non è sufficiente da solo per garantire la sicurezza.

>> "Qualcosa che possiedi".
Questo fattore si riferisce a un dispositivo fisico che l'utente possiede, come uno smartphone, un token di sicurezza o una smart card.
Questi dispositivi generano o ricevono un codice temporaneo che l'utente deve inserire insieme alla password, aggiungendo un ulteriore strato di protezione.

>> "Qualcosa che sei".
Qui si parla di fattori biometrici, cioè caratteristiche fisiche uniche dell'utente che vengono utilizzate per confermare la sua identità. I più comuni includono le impronte digitali (il sistema scansiona e riconosce le impronte dell'utente), il riconoscimento facciale (ossia l'analisi del volto dell'utente), il riconoscimento vocale (l'analisi della voce dell'utente per verificarne l'autenticità).

Implementare la MFA non è quindi solo una misura consigliata, ma una necessità per garantire la sicurezza globale dei sistemi aziendali.

#3. Cifratura dei dati: rendere inutilizzabili le informazioni rubate

Il concetto di cifratura può essere paragonato a quello di una cassaforte sottratta senza conoscerne la combinazione: l'oggetto fisico perde completamente la sua utilità pratica.

>> Protezione dei dati statici. Tutte le informazioni archiviate nei database SAP dovrebbero essere cifrate in modalità "a riposo". Qualora qualcuno riuscisse a ottenere accesso fisico ai supporti di memorizzazione, si ritroverebbe di fronte a una massa di dati completamente illeggibili.

>> Sicurezza dei dati in transito. Durante gli spostamenti attraverso la rete, i dati diventano particolarmente vulnerabili alle intercettazioni. I protocolli di cifratura come TLS creano un canale protetto che impedisce la lettura delle informazioni durante il trasferimento.

>> Attenzione ai backup. Un errore ricorrente consiste nel cifrare accuratamente il database principale mentre i backup vengono lasciati in chiaro. Questa negligenza vanifica completamente gli sforzi di protezione, creando una vulnerabilità facilmente sfruttabile.

#4. Monitoraggio continuo: rilevamento precoce delle anomalie

Disporre di un sistema sicuro non serve a nulla se non si è in grado di riconoscere tempestivamente i tentativi di violazione. Equivale a installare un impianto di allarme ma tenerlo sempre spento.

>> Identificazione delle attività critiche. Non è possibile monitorare ogni singola operazione, ma è fondamentale tenere sotto controllo quelle più significative. Chi accede ai dati sensibili? In quale momento? Da quale posizione? Un accesso notturno da parte di un dipendente amministrativo da una località geografica inusuale dovrebbe immediatamente attivare procedure di verifica.

>> Minacce interne. Non tutte le minacce vengono dall'esterno. Un monitoraggio efficace ti aiuta a individuare anche comportamenti anomali interni, bilanciando sicurezza e privacy.

>> Notifiche mirate. L'obiettivo non consiste nel ricevere centinaia di avvisi quotidiani che finiscono per essere ignorati, ma nel configurare alert pertinenti per situazioni realmente anomale. Ipotizziamo: il responsabile amministrativo che si collega alle 8:30 come ogni mattina da tre anni non deve generare notifiche, mentre tentativi di accesso ripetuti da indirizzi sconosciuti richiedono attenzione immediata

#5. Gestione degli aggiornamenti: prevenzione sistematica delle vulnerabilità

Gli aggiornamenti rappresentano una forma di medicina preventiva per i sistemi informatici: nessuno li considera particolarmente interessanti, ma rappresentano l'unico modo per evitare problemi ben più gravi.

>> Importanza degli aggiornamenti di sicurezza. Ogni rilascio di una patch di sicurezza indica che è stata identificata e risolta una vulnerabilità. L'azienda che non installa tempestivamente questi aggiornamenti mantiene attiva una falla che potrebbe essere sfruttata da soggetti malintenzionati.

>> Organizzazione delle procedure. La chiave del successo risiede nella pianificazione. Gli aggiornamenti non possono essere installati in modo casuale, ma nemmeno rimandati indefinitamente. La soluzione ottimale prevede un ambiente di test dedicato dove verificare ogni modifica prima dell'implementazione in produzione. Finestre di manutenzione programmate e comunicate con anticipo permettono di gestire il processo senza impatti operativi significativi.

>> Informazioni aggiornate. SAP pubblica regolarmente bollettini tecnici che descrivono le vulnerabilità risolte e il grado di urgenza delle correzioni. Questi documenti, pur non essendo di facile lettura, forniscono informazioni precise sui rischi e sulle priorità di intervento. Designare una persona responsabile del monitoraggio di queste comunicazioni rappresenta un investimento minimo con ritorni significativi.

#6. La sicurezza dei dati inizia dalle persone: persone consapevoli, dati protetti

La tecnologia più avanzata del mondo può essere sconfitta da un semplice errore umano. Ecco perché investire nella formazione del personale non è un'opzione, ma una necessità.

>> Programmi formativi efficaci. I tradizionali corsi annuali di due ore dove tutti cercano di rimanere svegli hanno dimostrato la loro inefficacia. La formazione sulla sicurezza deve essere costante, pratica e pertinente. Esempi reali di attacchi phishing diretti contro aziende del settore, simulazioni pratiche, casi concreti: tutto deve essere tangibile e immediatamente applicabile.

>> Sviluppo di una mentalità orientata alla sicurezza. L'obiettivo non consiste nel creare un clima di paura, ma nel sviluppare consapevolezza diffusa. Quando un dipendente riceve un messaggio sospetto e lo segnala invece di cliccare, merita riconoscimento, non critiche per aver "fatto perdere tempo".

>> Procedure intuitive. Le persone tendono a cercare scorciatoie quando le procedure ufficiali sono troppo complesse. Se per accedere a un documento serve mezz'ora di passaggi burocratici, qualcuno troverà inevitabilmente un metodo più rapido ma probabilmente meno sicuro. La sicurezza deve integrarsi naturalmente nei processi lavorativi quotidiani.


Se desideri garantire la sicurezza completa delle tue informazioni sensibili e implementare le migliori pratiche di sicurezza nel tuo sistema SAP, contattaci oggi stesso per una consulenza personalizzata

La sicurezza SAP: un investimento strategico

La sicurezza comporta costi evidenti: richiede tempo, risorse umane, attenzione costante. Tuttavia, le conseguenze di una violazione dei dati superano di gran lunga questi investimenti: perdita di fiducia dei clienti, sanzioni normative, interruzioni operative, danni reputazionali difficili da quantificare.

La sicurezza in ambiente SAP non rappresenta un progetto con inizio e fine definiti, ma un processo evolutivo che si adatta continuamente alle nuove minacce e alle trasformazioni del business. Quando implementata correttamente, diventa un elemento distintivo che rafforza la posizione competitiva: clienti più fiduciosi, partner che scelgono l'azienda anche per questo aspetto, dipendenti che lavorano con maggiore serenità.

L'approccio più efficace rimane quello preventivo: anticipare i problemi invece di reagire alle emergenze. Per le organizzazioni che desiderano supporto nell'implementazione di queste strategie, il nostro team offre consulenza specializzata per trasformare la sicurezza da preoccupazione a vantaggio competitivo. Contattaci adesso.